Comunità

ASSOCIAZIONE COMUNITA' CAPODARCO di PERUGIA "ONLUS"

Prepo (PG)

Direttore Francesca Bondì

Telefono 075 / 5051056

Fax: 075 / 5004309

Indirizzo: Strada Comunale 202 - 06124 Prepo (PG)

Umbria

http://http://www.capodarcointernazionale.com

Comunita' Terapeutica Capodarco

Progetti in corso
Progetto con la Fondazione Banca dell'Umbria; partecipazione al bando per il Decreto n. 470 Dicembre 2001 del MLPS, relativo al Regolamento concernente criteri e modalità per la concessione dei finanziamenti per interventi in favore dei soggetti con handicap grave - privi dell'assistenza dei familiari di cui ali' art. 81. L. 388.

Progetti da attivare
Si stanno attivando dei probabili inserimenti Iavorativi grazie alla legge 68, corsi di formazione professionali, costituzione di un nuovo gruppo famiglia.

Rapporti di convenzione e collaborazione
-Comuni - Enti comunali - Azienda USL di appartenenza - Altre Aziende USL - Istituzioni scolastiche - Ufficio nazionale per il servizio civile.

Editoria
Libri - Riviste - Pubblicazioni - Documenti:
Federica Federici e Francesca Bondì hanno realizzato il libro "La Magia dell'Handicap" (2002).

PROGETTO del "DOPO DI NOI"
La Comunità di Perugia della Capodarco dell'Umbria O.N.L.U.S, insieme al Comitato dei genitori costituitesi in seno alla stessa Comunità è da tempo impegnata nella costruzione di un progetto denominato "DOPO DI NOI". Si ricorda che su questo tema, una rappresentante del Comitato dei genitori ha illustrato detto progetto in un incontro svoltosi alla Prefettura di Terni alla presenza del Capo dello Stato e della presidente della Giunta Regionale dell'Umbria.
Il progetto, seguito con interesse dall'Amministrazione Comunale di Perugia e dall'assessorato alle politiche sociali della Regione dell'Umbria, è volto alla promozione della tutela di persone adulte incapaci di gestire autonomamente la propria vita, cercando di dare una continuità al ruolo fin qui svolto dalla famiglia. Il progetto vuole creare condizioni di vita coerenti al programma di riabilitazione e al desiderio dei genitori di assicurare ai propri figli un futuro sicuro, anche quando non saranno più presenti. La Comunità di Capodarco di Perugia attenta e rispettosa della volontà di questi genitori si riconosce pienamente in questo progetto. Ne è prova l'articolo 1 dello statuto della Comunità che al punto f. afferma:
"La Associazione si impegna, in particolar modo, alla realizzazione del progetto denominato "Dopo di Noi" volto a promuovere l'autosufficienza dei soggetti portatori di handicap. L'associazione privilegerà il rapporto con le famiglie dei soggetti svantaggiati, con le istituzioni pubbliche ed altri soggetti superindividuali".
Dall'Ottobre 2000 la Comunità di Perugia della Capodarco dell'Umbria si è resa autonoma dalla Comunità di Gubbio, e sta quindi portando avanti un cammino autonomo in coerenza con lo spirito originario della Comunità dì Capodarco Nazionale, quindi in stretto rapporto con il territorio e le Istituzioni porgendo la massima attenzione per le esigenze individuali delle persone,

Notizie ulteriori sul progetto
II progetto è rivolto alla realizzazione di strutture residenziali, destinate all'assistenza e alla promozione di soggetti con handicap grave.
Il progetto inizialmente è rivolto a 15/20 persone disposti in piccoli nuclei abitative per 4/5 utenti, con servizi comuni, sala da pranzo, sala per il tempo libero, spazi esterni etc...

Obiettivi
Costruire per queste persone una vita molto simile a quella famigliare, dove le famiglie già da vivi possano svolgere un ruolo da protagoniste, e aiutare la Comunità a creare una soluzione personalizzata per ogni persona.
Sperimentare percorsi evolutivi fuori dall'ambito famigliare, che aiutino queste persone a crearsi una propria identità.
Essere di appoggio a questi genitori in questo compito così faticoso di crescere e vivere con una persona handicappata, per farli sentire meno soli e tornare ad avere un rapporto con la collettività spesso sacrificato-,

Ruolo di altri Enti
I Servizi Sanitari e sociali, saranno i nostri interlocutori indispensabili.
La Comunità di Capodarco ha già rapporti di convenzione con questi Enti. La collaborazione con gii Enti sopra indicati non dovrà cessare, sicuramente si dovrà diversificare e adattare a questa nuova proposta in cui la famiglia non abbandona, ma che certamente non sarà in grado di soddisfare tutte le esigenze di assistenza e di riabilitazione dei propri figli.

Il Territorio
II territorio sarà da noi sicuramente coinvolto. Da questo coinvolgimento ne trarremo entrambi dei benefici. Perché questo avvenga investiremo parecchio del nostro tempo e delle nostre energie, poiché non vogliamo creare dei piccoli istituti ma persone che vivono fra persone.

La Chiesa
La presenza di persone che vivono questa problematica, può divenire per tutti motivo di profonda riflessione. Per la parrocchia potrebbe dire misurarsi con una realtà di "poveri" forse meno conosciuta, ma dove il valore dell'essere è particolarmente evidente. Queste persone ferite nell'intelligenza e nelle loro autonomie, spesso non sanno neanche parlare, ma sono capaci di grandi e intensi rapporti di comunione, forse l'unica cosa veramente necessaria nella nostra vita.

Altre Sedi Operative
Le strutture ospitano 32 persone. Sono rivolte a persone adulte con disabilita fisica, psichica e sensoriale che necessitano di opportunità aggiuntiva alta vita familiare, per sperimentare altri modelli relazionali, per ricevere sollecitazioni tecnicamente corrette verso ulteriori forme di autonomia o di uso efficace della potenzialità. Il lavoro terapeutico è organizzato in "laboratori" volti a sollecitare la ricchezza e l'efficacia della comunicazione, le competenze senso-percettive, le forme sensibili di apprendimento, le autonomie personali e quelle sociali. I centri diurni funzionano con progetti individualizzati, messi a punto dall'equipe all'ingresso e verificati in itinere con cadenza subordinata alla tipologia della disabilita e sono distinti in: Terapia occupazionale - Riabilitazione cognitiva -Animazione (esperienze collettive e liberazione espressiva-emozionale). Attività motorie.
È previsto un intervento organico con le famiglie, chiedendo loro di condividere alcune esperienze mirate, ed offrendo possibilità di ascolto e di accoglienza, sia con intento formativo (di conoscenza delle ulteriori possibilità di relazionarsi con il congiunto) sia di elaborazione della sofferenza.
Ogni piano di riabilitazione tiene conto delle richieste dell'ente inviante e condivide con le altre agenzie educative e terapeutiche la stesura dei progetti ed i parametri di verifica della loro efficacia. I centri diurni collaborano da tre anni con le istituzioni scolastiche in un progetto di alternanza scuola-diurni, per migliorare la capacità di adattamento in ambienti extra-scolastici del disabile mentale e per favorirne l'eventuale inserimento futuro finita la fase scolastica.